Utilizzo di spazi coworking, nuove sedi decentrate più piccole, lavoro agile. Il piano per costruire “la città dei 15 minuti”.
Il Comune di Milano propone nuove formule per il lavoro dei suoi dipendenti e delle partecipate comunali in epoca Covid: evitare assembramenti negli uffici, ma garantire anche che le ore di lavoro si svolgano al meglio in condizioni mutate.
Così sono state definite le linee di indirizzo per l’attuazione di proposte operative orientate al decongestionamento, alla desincronizzazione degli orari e a una migliore organizzazione dei tempi della città, approvate dalla Giunta comunale.
Dall’introduzione del lavoro agile come consolidata modalità operativa all’utilizzo degli spazi di coworking cittadini, passando per le prestazioni svolte in “nearworking”, inteso come la possibilità di svolgere l’attività lavorativa in un luogo in prossimità della propria abitazione o domicilio.
Il Comune di Milano sta lavorando a un piano per ridisegnare la città. Palazzo Marino vorrebbe che la città diventasse “la città dei 15 minuti”, ispirandosi a un modello già in voga a Parigi grazie alla sindaca Anne Hidalgo. Riassumendo all’osso, tutto (tra lavoro e servizi) dovrebbe poter essere raggiunto in un quarto d’ora massimo di spostamento, che sia con mezzo proprio, pubblico o a piedi.
Le parole chiave di questo progetto sono: mobilità sostenibile, vitalità dei quartieri e infrastrutture efficienti.
L’obiettivo è quello di avvicinare il luogo di lavoro alla propria abitazione favorendo così una rinascita di quartieri non più dormitorio, ma con servizi e nuove attività commerciali con conseguente riduzione di tempo e di emissioni derivanti dagli spostamenti quotidiani dei pendolari. La sperimentazione si inserisce nel generale ridisegno dei tempi della città, dovuto all’emergenza Covid, ma rappresenta un modello valido in sé, da proporre anche al settore privato, utile a migliorare la vita della città e la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro per i singoli individui”.
Due i principali ambiti di intervento previsti dalle linee guida, dall’adozione del POLA (Piano Organizzativo del Lavoro Agile) che vede il consolidamento del lavoro agile quale modalità lavorativa complementare all’attività in presenza a cui si affiancherà anche la sperimentazione di una nuova flessibilità oraria in entrata e uscita, oltre a una nuova dotazione tecnologica e digitale per il personale al fine di migliorarne le performances e monitorarne l’attività lavorativa per favorire una migliore qualità dei servizi erogati, anche in funzione di una sempre maggiore responsabilità sociale dei lavoratori e delle lavoratrici verso la collettività. Non più una misurazione oraria della performances lavorativa ma su obiettivi tempificati da raggiungere, “Non è importante il tempo che ci dedichi o da dove lavori ma il risultato che consegui” .
Una trasformazione che passa anche da un radicale ripensamento dei luoghi fisici del lavoro, non più fissi ma dinamici, indispensabili per favorire la diffusione di servizi locali di quartiere e di prossimità per i cittadini nonché a limitare i trasferimenti periferia-centro, contribuendo così a sviluppare una reale città policentrica e inclusiva. In quest’ottica l’amministrazione si adopererà per individuare e verificare la disponibilità di spazi di proprietà del Comune di Milano, distribuiti in città, da utilizzare come sedi di nearworking. A ciò si aggiungerà la possibilità di valutare la disponibilità e l’utilizzo degli spazi di coworking già esistenti. Si sperimenterà poi anche l’opportunità di utilizzare sedi aziendali, anche appartenenti a società partecipate dal Comune di Milano, per i dipendenti dell’Amministrazione in lavoro agile.
Se prima del Covid il lavoro si svolgeva al 100% dall’ufficio fisso della sede comunale oggi si ipotizza che, passata la pandemia, 2-3 giorni a settimana il lavoro verrà svolto presso sedi di nearworking o coworking mentre il resto di tempo presso l’ufficio tradizionale. Questo permetterà indubbiamente un miglioramento del work life balance del collaboratore che avrà più tempo libero e meno stress indotto da congestione del traffico.
Fondamentale per l’avvio dei nuovi tempi della città e del lavoro, la realizzazione nei prossimi mesi di una cabina di regia unitaria che vedrà il Comune di Milano interfacciarsi non solo con le proprie direzioni interne e con tutte le società partecipate ma anche con le principali Associazioni datoriali. Un confronto necessario al fine di definire e dare il via ad azioni sperimentali supportate anche da una campagna di comunicazione istituzionale, realizzata in collaborazione con Yes Milano, per promuovere una nuova cultura del lavoro agile e degli spazi di coworking e nearworking.
Giorgio Cappelli